La cooperativa ha partecipato all’iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro la violenza di genere.
Lo sapevano tutti
Tratta da “Ferite a morte” di Serena Dandini
Gliel’aveva detto a tutti, a mia madre, a mia suocera, ai carabinieri, ai colleghi di lavoro, quando ti dico tutti è tutti. L’aveva detto anche agli amici del bar e ai vicini di casa, al postino, agli imbianchini che erano venuti a dare una rinfrescata alle pareti della cucina. Lo sapevano proprio tutti, anche quelli del distributore di benzina, pure alla sala giochi lo sapevano tutti e anche i clienti del salumaio, l’aveva detto pure a loro che mi avrebbe ammazzata. E infatti quando l’ha fatto non si è meravigliato nessuno. Già lo sapevano.
Sui giornali hanno scritto: «Un raptus improvviso di follia», ma quando mai? Erano anni che lo diceva ai quattro venti… A me veramente è sembrata una morte annunciata, io c’ho avuto l’annunciazione come la Madonna, bella, chiara, risaputa, una bella soddisfazione in un Paese dove non si sa mai niente, la chiamano l’Italia dei misteri, ma quelli veri che rimangono misteri per anni e anni… Ustica, la strage di Bologna, qualcuno sa qualcosa? Niente. Qualcuno c’ha capito qualcosa? Buio. E invece quando sono morta io lo hanno capito subito tutti che mi aveva ammazzata mio marito, e certo, gliel’aveva detto a tutti che lo faceva e l’ha fatto. Son soddisfazioni.
Una sola cosa non mi torna, ma se lo sapevano tutti perché gliel’hanno lasciato fare? E io, perché gliel’ho lasciato fare?